PARROCCHIA SS. ANNUNZIATA - VIA PO, 45 - 10124 TORINO - TEL. 011 817 14 23
Nella costruzione della nuova Chiesa della SS. Annunziata la prima fase del cantiere (1918 - 1926) riguardò la costruzione della Cappella dell'Addolorata e della galleria di accesso (ora denominata Galleria degli Artisti), insieme con l'abside della Chiesa, la Sacrestia e la Casa parrocchiale. Nella Cappella dell'Addolorata, aperta al culto il 1 agosto 1926, si svolsero tutte le funzioni religiose parrocchiali sino al 26 ottobre 1929, data di consacrazione della nuova Chiesa.
La Cappella dell'Addolorata è stata appositamente progettata per costituire la
degna cornice architettonica a due importanti opere artistiche presenti nella chiesa antica:
- l'altare marmoreo absidale, realizzato nel 1773 su progetto di Francesco Martinez;
- il gruppo scultoreo ligneo policromo rappresentante l'Addolorata, con la Vergine Addolorata ai
piedi della Croce assistita da S. Giovanni Evangelista e da angeli, "macchina processionale"
realizzata da G.M. e S.M. Clemente su cartoni di Claudio Beaumont.
La Cappella dell'Addolorata si presenta composta da tre navate, di cui quella centrale è conclusa con
un'abside semicircolare coperta da volta a botte e catino terminale.
Lungo i lati maggiori della cappella, superiormente alle navate laterali, si sviluppano i
due matronei; al centro della navata centrale l'incrocio delle volte a botte è sormontato
da una cupola ellissoidale, raccordata alle volte con quattro pennacchi sferici.
La Cappella si presenta finita ad intonaco sulle pareti verticali, sulle volte e sulle
soffittature piane, con presenza di pregevoli decorazioni in stucco. I rivestimenti marmorei
sono limitati alle colonnine dei matronei e del coretto, con marmi delle stesse tonalità dell'altare maggiore (prevalenza di Bardiglio di Valdieri), e ai grandi pilastri a croce di
sostegno degli arconi delle volte (lastre di Macchiavecchia Svizzera di colore ocra rosato).
Gli interventi qui trattati fanno parte di un Programma Generale di Restauro e Valorizzazione del complesso della SS.Annunziata, avviato dal parroco Fr. Jean M. Tefnin a partire dal 1996, per il quale è stato ottenuto il Nulla-Osta della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte in data 05.06.996, prot. 6459/OR.
Gli interventi sinora realizzati sono:
- restauro facciata in travertino su Via Po, 1997;
- restauro controfacciata portico Via Po in marmo botticino, 1998;
- restauri Cappella Addolorata,
1999-2000;
- restauro facciata laterale Via S. Ottavio, 2000;
- restauro del gruppo ligneo
policromo della Addolorata, 2000.
Gli interni della Cappella dell'Addolorata prima del restauro si presentavano scuri, per la presenza
di una colorazione impropria, non originale, di colore bruno (come ancora oggi quelli della Chiesa
e delle altre Cappelle) con il problema cromatico delle decorazioni in stucco, tinteggiate in bianco,
in eccessivo contrasto con la tinta dominante.
Si sono pertanto condotti i seguenti interventi:
- esecuzione di saggi e campionature per la definizione delle cromie originarie;
- rimozione delle pellicole pittoriche distaccate, ripulitura e risanamento degli intonaci e
degli stucchi degradati;
- trattamenti di pulitura e risanamento di efflorescenze dovute a infiltrazioni d'acqua dalle
coperture, ora non più in essere;
- ritinteggiatura di tutte le superfici a intonaco con due mani di tinte a calce in terre naturali
secondo i colori originali scaturiti dai saggi, mantenendo come in origine il lieve stacco
colorimetrico tra superfici a intonaco e superfici a stucco.
Per consentire l'uso invernale della Cappella dell'Addolorata sono stati messi messa in opera nuovi
infissi dotati di vetri stratificati; tali infissi, progettati con vetri di grandi dimensioni e
telai perimetrali di sezione ridotta, nella parete verso il presbiterio sono stati posizionati a
chiusura delle varie aperture, mentre per gli altri affacci verso l'esterno sono stati sovrapposti
alle vetrate dei serramenti esistenti.
L'intervento di restauro è stato completato con il rifacimento dell'impianto di illuminazione così
da soddisfare le esigenze di visibilità e lettura richieste dalla attuale liturgia
(partecipazione, visibilità, possibilità di agevole lettura in ogni punto dell'ambiente).
Si sono utilizzati quattro tipi di fonti luminose:
- fari agli ioduri, a luce diretta, per l'illuminazione della zona del presbiterio, al fine di
garantire la visibilità dell'area principale dell'azione liturgica;
- fonti di luce diretta costituite dai corpi illuminanti "storici" in ferro battuto, mantenuti nel
loro numero e forma, ma potenziati e direzionati verso i fedeli, per garantire le funzioni della
lettura;
- fonti di luce indiretta, realizzate con corpi illuminanti dissimulati tra le trabeazioni e non
visibili dall'aula, finalizzati alla valorizzazione degli elementi architettonici della Cappella
- arconi, volte, unghie, pennacchi;
- fonti di luce puntiformi direzionate, finalizzate alla valorizzazione luminosa del gruppo
dell'Addolorata, dell'altare di Martinez, della croce settecentesca in testa al matroneo.